Premessa: oggi non ti parlo di fotografia perché è successo un fatto che reputo ben più importante delle nostre foto e che riguarda la libertà di quello che io scelgo di pubblicare e di rendere visibile sul mio sito.
Oggi, infatti, chi ha installato AdBlock, al posto degli spazi bianchi della pubblicità rimossa vedrà la pubblicità di Amnesty International contro la censura sui media.
Nessuno dirà nulla, ovviamente, perché la pubblicità è la cattiva, AdBlock è il buono e Amnesty International, beh, è Amnesty International.
Io, che non sono mai stato politicamente corretto, voglio invece dire la mia.
Perché un conto è bloccare la visualizzazione delle pubblicità in una pagina (questo argomento è già stato ampiamente dibattuto e non voglio riaprirlo ora), altro è rimuove la pubblicità che io ho scelto di mostrare sul mio sito (e per la quale ricevo un compenso, per quanti piccolo) per pubblicare la tua pubblicità nei miei spazi.
Onestamente, cara Amnesty e caro AdBlock, questo non mi sembra corretto (eufemismo).
Oltretutto, con Google AdSense io posso scegliere quali siti promuovere e quali no; tanto per farti un esempio, ho scelto di non promuovere la pubblicità dei siti di scommesse on-line, nonostante siano tra quelli più remunerativi, per una coerenza mia.
Oggi AdBlock mostra i messaggi di Amnesty International, e domani?
Insomma, mi sembra che per parlare di un tema condivisibile (la censura), Amnesty e AdBlock abbiano scelto la strada sbagliata, imponendo a tutti il loro pensiero. Sempre di censura si sta parlando. O no?
Come vedi questo post non ha una foto perché come oggi scelgono quale pubblicità farti vedere, così un domani potrebbero scegliere quali foto farti vedere. Basta sostituire un link.
Non so, mi piacerebbe seriamente sentire tu che ne pensi.
Buon fine settimana
gio.bi
Oggi, infatti, chi ha installato AdBlock, al posto degli spazi bianchi della pubblicità rimossa vedrà la pubblicità di Amnesty International contro la censura sui media.
Nessuno dirà nulla, ovviamente, perché la pubblicità è la cattiva, AdBlock è il buono e Amnesty International, beh, è Amnesty International.
Io, che non sono mai stato politicamente corretto, voglio invece dire la mia.
Perché un conto è bloccare la visualizzazione delle pubblicità in una pagina (questo argomento è già stato ampiamente dibattuto e non voglio riaprirlo ora), altro è rimuove la pubblicità che io ho scelto di mostrare sul mio sito (e per la quale ricevo un compenso, per quanti piccolo) per pubblicare la tua pubblicità nei miei spazi.
Onestamente, cara Amnesty e caro AdBlock, questo non mi sembra corretto (eufemismo).
Oltretutto, con Google AdSense io posso scegliere quali siti promuovere e quali no; tanto per farti un esempio, ho scelto di non promuovere la pubblicità dei siti di scommesse on-line, nonostante siano tra quelli più remunerativi, per una coerenza mia.
Oggi AdBlock mostra i messaggi di Amnesty International, e domani?
Insomma, mi sembra che per parlare di un tema condivisibile (la censura), Amnesty e AdBlock abbiano scelto la strada sbagliata, imponendo a tutti il loro pensiero. Sempre di censura si sta parlando. O no?
Come vedi questo post non ha una foto perché come oggi scelgono quale pubblicità farti vedere, così un domani potrebbero scegliere quali foto farti vedere. Basta sostituire un link.
Non so, mi piacerebbe seriamente sentire tu che ne pensi.
Buon fine settimana
gio.bi
Ciao Giovanni, direi che il tuo discorso non fa una grinza..
RispondiEliminaio amo e sostengo le iniziative di Amnesty, però trovo quantomeno incoerente criticare le imposizioni imponendo qualcosa a qualcun altro, sia pure con un buon fine.
Buona domenica, Francesco
Ciao Francesco.
EliminaGrazie per il tuo commento. E buona domenica; oggi torno a postare di foto, e per domani ho un bellissimo video di Patti Smith da condividere.
Intervengo per la prima volta sul tuo blog, che seguo con piacere per via dello stile e del buon bilanciamento tra contenuti tecnici e sensazioni o opinioni o ancora esperienze personali.
RispondiEliminaLa situazione è abbastanza complessa, provo a dividerla in argomenti.
Pubblicità "non scelta da chi pubblica" che appare negli spazi di chi pubblica.
Questa visione, propsta anche da te, non è corretta. La visualizzazione della TUA pagina avviene nel MIO browser. Quando installo e uso AdBlock io non faccio nulla alla tua pagina, che rimane così come è e viene servita così come è. Do semplicemente ad AdBlock il potere di fare qualcosa con le aree del MIO browser che verrebbero occupate da pubblicità fastidiose.
Quindi nessuno toglie la pubblicità al tuo sito e non dovresti essere tu quello che si scandalizza, ma il sottoscritto in qualità di Utente AdBlock. Nel senso che nel "patto generale" tra l'utente e AdBlock è implicito che il potere che ha sul mio browser è quello di eliminare le pubblicità, non di rimpiazzarle.
Ma ripeto, è un qualcosa che agisce "da me" come utente, nel mio browser, non da chi pubblica la pagina. Sono io come utente AdBlock che ho il diritto di lamentarmi, non il fornitore di contenuti con pubblicità invasiva.
Le pubblicità bloccate.
E' importante sottolineare che le pubblicità bloccate hanno requisiti di "pessime pubblicità", o meglio, NON hanno i requisiti di "buone pubblicità". Questo perché AdbLock non blocca tutte le pubblicità, di default blocca solo quelle che non stanno ad alcune regole che le definiscono come non invasive. Quelle non invasive vengono lasciate. Poi l'utente può decidere di bloccarle tutte, ma quella è una scelta etica, decidere se remunerare o no un contenuto. A quel punto sta a te decidere se fargli vedere un contenuto o no.
Chi pubblica una pagina web ha tre possibilità:
-Mettere pubblicità in forma fastidiosa o invasiva della privacy o tracciante, ben sapendo che chi leggerà le pagine con AdBlock + Ghostery o simili le eliminerà e quindi NON verrà remunerato.
-Fare un piccolo sforzo di redesign o selezione delle fonti e mettere pubblicità "sana", non fastidiosa, non lesiva della privacy, non "tracciante". Avrà la coscienza pulita, avrà remunerazione da tutti, anche quelli che usano AdBlock senza il "blocco totale".
-Decidere di non far vedere contenuti a chi usa AdBlock. Ci sono parecchi siti che chiedono la disabilitazione di AdBlock come condizione per fornire i contenuti.
Riassumendo. E' chi pubblica le pagine web che ha la scelta, la scelta di definire il target di utenti a cui si vuole rivolgere. Da quelli che subiscono passivamente o obtorto collo la pubblicità invasiva e fastidiosa, a quelli sensibili al tema della privacy e della pubblicità invasiva.
Modus operandi di AdBlock.
Completamente sbagliato. Ma di nuovo, non nei confronti di chi pubblica pagine con pubblicità invasiva (per i motivi di cui sopra) ma nei confronti dell'utente fruitore, che ha moralmente autorizzato il plug-in di AdBlock per fare una cosa, e invece ne viene fatta un altra.
Questi i miei due cents sull'argomento a cui, come è evidente, sono abbastanza sensibile.
Ciao!
Massimiliano Segreto
Ciao Massimiliano.
EliminaGrazie per il avere condiviso il tuo pensiero; mi piace quando il blog diventa una sorta di pub nel quale ci si incontra per chiacchierare e condividere opinioni, anche diverse.
Quanto alla pubblicità, che come forse :) hai visto sto sperimentando anche qui, il mio sogno sarebbe quello di poterla utilizzare per "acquistare" dei reportage originali da condividere sul blog, o per affittare materiale da testare da case che, al momento, non mi mandano il loro materiale. Ragazzi, visto quello che paga la pubblicità, al momento siamo molto lontani :)
OK, da oggi si torna a parlare di fotografia. C'è il 24 hour project, 24 ore di street photography da tutto il mondo, da lanciare (http://goo.gl/e7JFDS).
Grazie, e buona domenica.
Giovanni