Partiamo dal presupposto che siamo fotografi; magari semplici appassionati di fotografia, ma ci piace fotografare e siamo tremendamente sensibili alle suggestioni visive.
Se il presupposto è vero, allora il museo di Centrale Montemartini - a Roma - non ti può lasciare indifferente: immagina di entrare in una centrale termoelettrica di inizio '900, con gli enormi macchinari diesel che dovevano produrre l'energia elettrica, le caldaie delle turbine a vapore, le scale in metallo, tubi, quadranti, indicatori... ecco, già questo lo troverei tremendamente interessante.
Ora, immagina che un pazzo (pazzo per il mondo, si intende; santo per noi appassionati di fotografia) abbia pensato di usare questo spazio come mostra permanente di opere del periodo classico: statue del II secolo d.C., mosaici, busti, bassorilievi...
Mescola il tutto, aggiungici il fatto che chi ha progettato questo museo ha usato luci calde e fredde, e hai già capito che è un museo da visitare con la macchina fotografica in mano e tanto, tanto tempo a disposizione.
Sì, io ne sono rimasto entusiasta; avevo delle aspettative, ma la realtà le ha superate.
Avevo iniziato a fotografare in bianco e nero, inseguendo l'idea di concentrarmi sul contrasto tra forme antiche e forme moderne. Poi ho notato i colori delle luci: ho provato la simulazione pellicola Astia per finire, infine, con l'esagerata Velvia.
Che qui si trova veramente a suo agio.
Se passi da Roma ti consiglio di mettere il museo della Centrale Montemartini nella lista delle cose da fotografare.
Poco distante (si raggiunge in 10' a piedi) c'è Gazometro 38: purtroppo non mi pagano per fargli pubblicità, e la pubblicità gliela faccio gratis, ma volentieri, perchè abbiamo mangiato bene. Ottima pizza (ma c'è anche un interessante menù ristorante) ad un prezzo umano e ottime birre. Se pensi di andare a mangiare lì ti conviene prenotare.
Ciao
Giovanni B.
Se il presupposto è vero, allora il museo di Centrale Montemartini - a Roma - non ti può lasciare indifferente: immagina di entrare in una centrale termoelettrica di inizio '900, con gli enormi macchinari diesel che dovevano produrre l'energia elettrica, le caldaie delle turbine a vapore, le scale in metallo, tubi, quadranti, indicatori... ecco, già questo lo troverei tremendamente interessante.
Ora, immagina che un pazzo (pazzo per il mondo, si intende; santo per noi appassionati di fotografia) abbia pensato di usare questo spazio come mostra permanente di opere del periodo classico: statue del II secolo d.C., mosaici, busti, bassorilievi...
Mescola il tutto, aggiungici il fatto che chi ha progettato questo museo ha usato luci calde e fredde, e hai già capito che è un museo da visitare con la macchina fotografica in mano e tanto, tanto tempo a disposizione.
Sì, io ne sono rimasto entusiasta; avevo delle aspettative, ma la realtà le ha superate.
Avevo iniziato a fotografare in bianco e nero, inseguendo l'idea di concentrarmi sul contrasto tra forme antiche e forme moderne. Poi ho notato i colori delle luci: ho provato la simulazione pellicola Astia per finire, infine, con l'esagerata Velvia.
Che qui si trova veramente a suo agio.
Se passi da Roma ti consiglio di mettere il museo della Centrale Montemartini nella lista delle cose da fotografare.
Poco distante (si raggiunge in 10' a piedi) c'è Gazometro 38: purtroppo non mi pagano per fargli pubblicità, e la pubblicità gliela faccio gratis, ma volentieri, perchè abbiamo mangiato bene. Ottima pizza (ma c'è anche un interessante menù ristorante) ad un prezzo umano e ottime birre. Se pensi di andare a mangiare lì ti conviene prenotare.
Ciao
Giovanni B.
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