"Quale macchina fotografica mi consigli?"
E' la domanda che più mi viene rivolta per email, e non c'è nulla di male in questo. Ma, dopo aver provato una trentina di diverse macchine fotografiche, e altrettanti obiettivi, in questi ultimi cinque anni, la mia risposta non può che essere che oggi qualsiasi macchina fotografica, o obiettivo, è più che adatta alle esigenze di un appassionato.
In questi ultimi mesi, dopo aver pubblicato per anni schede tecniche e recensioni delle ultime novità - quasi a voler suggerire l'errata idea che una nuova fotocamera può aiutarti ad ottenere fotografie migliori - sto cercando di dire qualcosa in più, per ricordare che ottiche, fotocamere, flash ecc. sono solo attrezzi in mano ad un artigiano. E che fotografare è qualcosa di più di una nuova fotocamera o di una nuova ottica.
A questo proposito, ho trovato un punto di vista molto interessante (per me) e inusuale, che desidero condividere:
Ciao
Giovanni B.
E' la domanda che più mi viene rivolta per email, e non c'è nulla di male in questo. Ma, dopo aver provato una trentina di diverse macchine fotografiche, e altrettanti obiettivi, in questi ultimi cinque anni, la mia risposta non può che essere che oggi qualsiasi macchina fotografica, o obiettivo, è più che adatta alle esigenze di un appassionato.
Smartphone e Vignette |
In questi ultimi mesi, dopo aver pubblicato per anni schede tecniche e recensioni delle ultime novità - quasi a voler suggerire l'errata idea che una nuova fotocamera può aiutarti ad ottenere fotografie migliori - sto cercando di dire qualcosa in più, per ricordare che ottiche, fotocamere, flash ecc. sono solo attrezzi in mano ad un artigiano. E che fotografare è qualcosa di più di una nuova fotocamera o di una nuova ottica.
A questo proposito, ho trovato un punto di vista molto interessante (per me) e inusuale, che desidero condividere:
Quando qualcuno mi chiede che macchina fotografica uso, mi picchietto la testa con un dito, sorrido e rispondo: "Questa". ...
C'è poco da fare: scattare è una questione di pensiero. Bisogna fotografare quello che si pensa, non quello che si vede. ...
La tecnologia è utile, ma non ci aiuta a progredire nel pensiero, che alla fine è ciò che conta: le immagini sono frutto del pensiero del fotografo, non della sua attrezzatura. Mentre la tecnologia è in continua evoluzione (e in un domani non troppo lontano considereremo obsolete le macchine fotografiche che oggi ci appaiono avanzatissime), il pensiero rimane attuale sempre: Socrate, per esempio, ci parla anche oggi; cosi Shakespeare. Quindi, il digitale ci aiuta a identificarci e ben venga, ma non ha il potere di darci un'identità: quella dobbiamo trovarla da soli. (Franco Fontana, Fotografia creativa, Mondadori)
Ciao
Giovanni B.
Certo che il fotografo fotografa e cerca la composizione della sua interpretazione personale verso il paesaggio davanti a lui, ma.. il fotografo sceglie l'attrezzatura che conviene al suo stile e in rispetto a FF la risposta c'è. Per i colori e contrasti forti e saturi, la sua scelta era diapositivi pro, e l'uso del filtro polarizzante. E per la sua profondità surreale usava obiettivi tele, al mio parere non meno di 135mm, fino a 200 o piu. il resto e il suo gusto e forte creatività in scegliere la composizione fortemente espressiva, e il momento ideale. Il digitale funziona lo stesso,ma la pellicola da realismo organico piu interessante in stampa, e meno sintetico. Se voglio imitarlo, porto una 35 analogica con un vecchio 80 200 e un polarizzatore buono, e pellicole positivi da fuji e kodak.
RispondiEliminaIl cuore dell'affermazione di Fontana, a mio parere, è che una fotografia non nasce dall'attrezzatura, ma da un'idea. In questo senso va anche la frase attribuita a HCB “Fare una fotografia vuol dire allineare la testa, l’occhio e il cuore” e l'altrettanto famosa "Tu metti nella fotografia tutte le immagini che hai visto, i libri che hai letto, la musica che hai sentito, e le persone che hai amato.”, attribuita ad Ansel Adams.
RispondiEliminaAggiungerei che Fontana è stato anche altro rispetto ai suoi famosissimi paesaggi: ha usato la pellicola (tra le quali la "Kodacrom 25 ASA, la migliore pellicola mai inventata"), la polaroid e l'elaborazione digitale; è famosissimo per il suo uso del colore, è vero, ma non ha disdegnato il bianco e nero (1981)
Quanto al 200mm (o più), Fontana racconta che negli anni '60 un teleobiettivo non poteva proprio permetterselo: " A lungo il mio unico obiettivo è stato il 50 millimetri: prima quello montato su una macchina a noleggio, poi quello incluso nella prima macchia che ho acquistato, una Pentax. ... Mi è successo mille volte di vedere qualcosa che mi attraeva, ma di non potermi avvicinare, né fisicamente, né con le ottiche. Fotografavo comunque, stampavo l'immagine, ritagliavo la parte che volevo salvare e la facevo stampare di nuovo. Si trattava di ingrandire di non so quante volte una piccola parte di negativo..."
Scusa se mi sono dilungato, ma Fontana è un fotografo ben più complesso dei suoi famosi e fantastici paesaggi: a chi è curioso suggerisco - per iniziare a conoscerlo - l'ottimo libro "Fotografia creativa", di Franco Fontana.
Ciao, e grazie di essere passato e di aver condiviso le tue impressioni