Wow, che foto.
L'ha scattata Corinne Day, è stata pubblicata su Vogue Paris 2002, e io non riesco a staccare gli occhi.
Ciao
Guardandola velocemente è una foto che ha l'eleganza di una fotografia di moda (e, infatti, è stata realizzata per Vogue), ma qualcosa subito non torna: il tetto in lamiera, la carta da parati rovinata, l'asciugamani appeso alla parete, il poster che si sta staccando dal muro, un letto e una sedia di plastica. E' una stanza da letto che cerca di essere ricca in un contesto povero.
Dentro, due ragazze, e mi cattura la forza con cui si stanno guardando: come se venissero da due mondi differenti; come se cercassero di capire qualcosa l'una dell'altra. Ma tra di loro c'è, sospesa, una distanza incolmabile,
E la loro posizione: di sfida? di attesa? sono rassegnate, o stanche? o è un momento interlocutorio di qualcosa che non sappiamo?
A questo punto entra in gioco il titolo: "Model and Prostitute". E l'indecifrabilità esplode: ma non sono entrambe modelle? E se non è così, chi è la modella e chi la prostituta?
E allora, penso, ecco il perché di quello sguardo: due mondi così distanti che avranno mai da dirsi?
Cosa può pensare una modella di una prostituta, e una prostituta di una modella? Si renderanno conto del tragico peso della sorte? Staranno pensando che l'una avrebbe potuto essere al posto dell'altra?
Ma, appunto, siamo nel fantastico mondo della moda, dove tutto può essere finzione.
E forse è questo che rende questa immagine così magnetica, perché suscita domande e riflessioni anche quando può essere tutta pura finzione.
"Le riviste di moda vendevano sesso ed erotismo da troppo tempo. Volevo infondere un po 'di realtà in un mondo di fantasia" scriverà poi Corinne Day nella sua autobiografia.
Ciao
Giovanni B.
PS: non ho trovato molto su questa foto se non questo articolo che lascia intendere che quella era veramente la baracca di una prostituta in Guatemala, lungo una vecchia ferrovia abbandonata.
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