Mi prendo il mondo ovunque sia. La vita da fotografa, tra impegno civile e bellezza, di Letizia Battaglia
"Ma io e Letizia Battaglia saremmo andati d'accordo?" Questa è la domanda che mi è venuta in mente quando ho finito di leggere il suo libro. Alla fine è una domanda meno strana di quanto possa sembrare.
Contrariamente alle mie aspettative, infatti, la protagonista del libro "Mi prendo il mondo ovunque sia" non è tanto la fotografia di Letizia Battaglia quanto la vita di Letizia Battaglia: il suo essere bambina, ragazza, donna, moglie, madre, amica, l'impegno civile, il teatro, la fotografia, il lavoro, i successi e i fallimenti sia professionali sia personali.
Tutto raccontato in prima persona con una sincerità che in alcuni punti sconcerta. (In realtà, Battaglia avverte che non tutto può essere raccontato: "ci sono cose troppo dolorose che tengo per me, che non ho mai raccontato a nessuno". e che non vengono - come è giusto che sia - raccontate neppure in questo libro). E' una narrazione talmente intima, talmente in presa diretta che ad ogni pagina del libro mi sono trovato a confrontarmi con le sue scelte, le sue idee, le sue posizioni, la sua determinazione e con la sua visione del mondo; ecco spiegata la mia domanda inziale! 😀
Questa impostazione, inoltre, aiuta a riflettere sul rapporto strettissimo tra la vita di Letizia Battaglia e le sue fotografie; ci si rende conto che, semplicemente, non avrebbe potuto foto diverse da quelle che ha fatto:
A spingerla - scrive bene Sabrina Pisu in prefazione - l'amore per la vita, la voglia di onesta, che parte sempre da quella verso se stessi...
E anche Ansel Adams ci aveva avvertito:
Tu non fai una fotografia solo con la macchina fotografica. Tu metti nella fotografia tutte le immagini che hai visto, i libri che hai letto, la musica che hai sentito e le persone che hai amato.
In quest'ottica, quindi, catapultarsi nella tumultuosa vita di Letizia Battaglia è il modo migliore - e forse l'unico - per capire tutte le sue fotografie.
Ovviamente nel libro si parla anche - e tanto - di fotografia vera e propria e della sua vita da fotografa, ma alla fine ci si deve arrendere all'evidenza: la fotografia è un corollario, molto coerente e importante ma pur sempre un corollario, della vita e delle scelte di Letizia Battaglia. La fotografia è stata, nei fatti, lo strumento che Battaglia ha usato per lottare per la libertà: la sua libertà, anzitutto, poi la libertà della sua società (le sua bambine, anzitutto, che Letizia sperava potessero essere lasciate libere di sognare la propria vita), infine la libertà della sua città, l'amata Palermo, e di un'intera regione dal giogo della malavita.
E, fino a qui, tutto bene. "Fino a qui" perché il libro è organizzato in due parti, più o meno della stessa lunghezza:
- la prima parte è quella che ho raccontato fino ad ora: Letizia Battaglia che racconta la vita di Letizia Battaglia. Una narrazione intima, schietta, a volte un po' confusa ma di quella confusione tipica del linguaggio parlato. Una narrazione utile per riflettere sull'importanza dei valori, della coerenza, della passione, e utile per capire le fotografie di Letizia Battaglia.
- c'è poi una seconda parte, di taglio più giornalistico, che approfondisce il contesto sociale e politico nel quale si è sviluppato il lavoro e parte della vita di Letizia Battaglia; qui ho ceduto, la noia ha avuto il sopravvento dopo poche pagine. Mi assumo le mie colpe ma, molto probabilmente, si sarebbe potuta trovare una narrazione più agevole per valorizzare queste pagine.
Chiude il tutto un'esigua sezione dedicata a 21 fotografie emblematiche del lavoro di Letizia Battaglia; considerato che non è un libro fotografico, vanno più che bene.
Buona lettura.
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Titolo: Mi prendo il mondo ovunque sia. Una vita da fotografa tra impegno civile e bellezza
Autore: Letizia Battaglia, Sabrina Pisu
Editore: Einaudi
Anno: 2020
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8806246771
ISBN-13: 978-8806246778
Dimensioni: 13,6 x 1,7 x 21 cm
Pagine: 268
Prezzo: 19€
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