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Short & Sweet: Martin Parr in mostra a Bologna

Dal 12 settembre 2024 al 6 gennaio 2025 la mostra Martin Parr. Short & Sweet presenta oltre 60 scatti che ripercorrono, attraverso i progetti più noti del fotografo, la lunga carriera di Martin Parr.

La mostra si apre con la serie "Non-Conformists", immagini in bianco e nero scattate dal 1975 al 1980 da un inedito, giovane e ispirato Parr, fino alle più conosciute serie a colori: da The Last Resort, oltraggioso e amaramente ironico reportage condotto dal fotografo sulle spiagge di Brighton, a Common Sense, fotografie che esplorano con sguardo sardonico la realtà plastificata e pacchiana del consumismo, fino ad arrivare al progetto successivo, Small World, che riguarda ancora il turismo e la volontà di Parr di condurci in molti siti famosi, mostrando la differenza tra la mitologia idealizzata del luogo e la realtà depredata dall’ “uso” del luogo stesso. La serie Everybody Dance Now è dedicata al ballo, tema che mostra la folle energia che Parr registra sulle piste da ballo e il corpo collettivo che si manifesta senza riserve. La mostra si conclude con un soggetto con cui Parr si è sempre confrontato, la spiaggia, in un caleidoscopio di immaginari del corpo svestito che si mostra in pubblico. Il percorso espositivo è completato da 250 scatti dell’installazione Common Sense.

Il catalogo della mostra Martin Parr. Short & Sweet, edito da 24 ORE Cultura, è disponibile presso la biglietteria della mostra, nelle librerie e online.

MARTIN PARR - Short & Sweet
Dal 12 settembre 2024 al 6 gennaio 2025
Museo Civico Archeologico, Bologna


Martin Parr - Common Sense - © Martin Parr/Magnum Photos

Le foto in mostra

Il percorso espositivo si apre con la serie The Non-Conformists, immagini in bianco e nero scattate dal 1975 al 1980 da un inedito, giovane e ispirato Parr, appena terminata la scuola d’arte. Parr, insieme alla sua compagna (e futura moglie) Susie Mitchell, si sposta verso le periferie dello Yorkshire fotografando sia l'ambiente circostante, sia la vita quotidinana di operai, minatori, agricoltori, devoti, guardiacaccia, allevatori di piccioni e “mariti presi per il naso”, realizzando un documento storico e toccante.

La mostra prosegue con l’ultimo progetto in bianco e nero sviluppato da Parr, Bad Weather, realizzato tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta e pubblicato nel 1982. Il lavoro è incentrato sul tempo atmosferico, un’ossessione britannica. Con scanzonata serietà, la serie unisce espressioni e reazioni delle persone che vivono costantemente sopportando temperature pungenti e clima uggioso. Parr, in questo modo, rivolge lo sguardo all’umanità piuttosto che all’iconico e ben noto paesaggio britannico.

Martin Parr - O’Connell Bridge, Dublino, Irlanda, ottobre 1981 - Da "Bad Weather"

Il primo progetto a colori è The Last Resort (1982-1985): reportage ironico e amaro - non privo di una certa tenerezza - che ritrae famiglie a basso reddito in vacanza a New Brighton, piccola località  balneare in declino vicino a Liverpool. Vista attraverso il suo obiettivo, quella che avrebbe dovuto apparire come una località di villeggiatura estiva assume l'aria di una zona industriale; le foto sono un reportage spietato e lucido sulla fine di un mondo (quello operaio) e dei suoi valori, nonché l'avvento di una nuova concezione consumistica della vita, la decadenza della società del benessere e del consumo.

Sullo stesso registro si mantiene l’installazione Common Sense: 250 fotografie, selezionate tra le 350 esposte nella mostra omonima del 1999, che offrono uno studio ravvicinato   del consumo di massa e della cultura dello spreco, in particolare  occidentale ed europea. Combinando tutti gli elementi che avevano caratterizzato la fotografia di Parr negli anni Settanta e Ottanta, la serie dà seguito all'ossessiva ricerca visiva dell’artista di tutto ciò che è volgare, stonato, assurdo. Parr eccelle qui nella resa di soggetti legati spesso al cattivo gusto e alla volgarità contemporanea, che coglie con un cinismo di fondo e un sarcasmo senza precedenti. Per la mostra Short & Sweet, Common Sense si presenta come un accumulo di immagini dai colori vivaci, stampate a basso costo su carta A3 con una macchina Xerox a colori.

Negli anni Novanta lo sguardo si rivolge al resto del mondo e allo strano universo del turismo di massa. La serie Small World (1989-2008) ci conduce nei siti turistici più frequentati e famosi, mostrando la differenza tra la mitologia idealizzata del luogo e la realtà depredata dall’“uso” che il turista fa del luogo stesso. Parr, seguendo le orme del turista medio, tenta di rivelare la grande farsa del viaggio: standardizzato fino all'assurdo, il mondo del turismo assomiglia sempre più a un sogno annacquato e omogeneizzato, il cui modello ultimo è Las Vegas.

Secondo Parr, a parte la fotografia, la danza è probabilmente la forma di espressione più democratica. Con la serie Everybody Dance Now (1986-2018) il fotografo unisce le due arti in questa ricerca durata più di trent’anni nella quale, dal Brasile alle isole scozzesi, ha fotografato svariati tipi di ballo, ballerini vivaci, lezioni di aerobica, feste in ogni parte del mondo, danze del tè. Emerge dai suoi scatti una folle energia, dove il corpo collettivo si manifesta senza riserve e pudori.

L’Inghilterra è sempre stata la materia preferita di Martin Parr. La recente serie Establishment (2010-2016) si concentra sull’establishment britannico - le élite che governano il Paese e i loro rituali -, rendendo sorprendente ciò che è ovvio, reinventando i cliché dell'“inglese”, trasformandoli in rivelazioni provocatorie. La ricerca mette crudamente in luce, come è tipico dell’autore, le convenzioni sociali che si ripetono nel tempo, i comportamenti analizzati fin nei minimi gesti, l’abbigliamento, le espressioni, gli sguardi, le piccole ossessioni, le tradizioni che si esprimono negli arredi e negli oggetti.

Si prosegue con un soggetto con cui Parr si è sempre confrontato, la spiaggia. La serie Life’s a Beach  mostra scatti provenienti dalle spiagge di tutto il mondo, in un caleidoscopio di immagi del corpo svestito e del suo mostrarsi in pubblico. Martin Parr fotografa questo soggetto da molti decenni (gli scatti presentati in mostra vanno dal 1986 al 2018), documentandone tutti gli aspetti, primi piani di bagnanti, nuotate e picnic compresi.

Attento al costume, alle convenzioni sociali e alle regole dell’apparire che influenzano la vita di chi vive nel mondo globalizzato, Martin Parr non poteva restare indifferente alla moda: la serie Fashion raccoglie immagini prodotte tra il 1999 e il 2019 per riviste di moda e in occasione di sfilate, ma del tutto simili alle molte che Parr ha realizzato nei più vari contesti sociali in tanti anni di puntuale e implacabile osservazione delle debolezze dell’umanità massificata.


MARTIN PARR - Short & Sweet è un progetto di 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE
In collaborazione con Settore Musei Civici Bologna | Museo Civico Archeologico | Magnum Photos
A cura di Martin Parr

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