- è un software open source
- è completamente gratuito
- ha alle spalle oltre dieci anni di sviluppo, una garanzia di solidità
- tutte le opinioni e i video che ho visto confermano che si tratta di un programma serio
Ho quindi scaricato la versione 4.8.1 di darktable. Dopo qualche settimana di prova, utilizzandolo in parallelo a Lightroom, sono pronto a rispondere alla domanda che molti si pongono:
darktable può davvero sostituire Lightroom?
La risposta, in breve, è questa:
- probabilmente no, se usi Windows e stampi regolarmente le tue foto;
- assolutamente sì, in tutti gli altri casi.
Io rientro nel primo caso e, dopo il mio periodo di prova, ho deciso di tornare a Lightroom, accettando di continuare a pagare i 12 euro al mese di abbonamento.
Per spiegare la mia scelta devo premettere che non sono un fotografo professionista e riesco a dedicare alla fotografia solo dei ritagli di tempo: ho quindi bisogno di un software semplice da apprendere, dall'utilizzo intuitivo e che gestisca tutte le fasi, dall'importazione alla stampa della foto.
E questo ci porta al motivo per il quale ho scartato darktable: "la versione di darktable per Windows non consente la stampa" (fonte: darktable stesso). Il modulo di stampa di darktable utilizza, infatti, CUPS , uno "spooler di stampa per sistemi operativi di tipo Unix" che non è, quindi, disponibile per i sistemi operativi Windows. In pratica, per stampare una foto editata con darktable dovrei quindi prima esportarla, il che risulta un passaggio superfluo e scomodo.
Questo è l’unico vero ostacolo che rende darktable poco adatto al mio flusso di lavoro. Ma se:
- hai un Mac,
- usi Linux,
- oppure hai Windows ma non ti preoccupa dover esportare l'immagine prima di stamparla,
puoi seriamente considerare darktable come una valida alternativa a Lightroom.
Ovviamente, ci sono anche altre differenze: Lightroom, grazie alla sua interfaccia pulita e razionale, è molto semplice da utilizzare sin dal primo contatto, mentre darktable, con tutti i suoi moduli e opzioni, è decisamente più ostico. Trovo calzante una metafora che ho letto: Lightroom è come una Tesla, tutta la sua potenza è controllata dal software scritto da un team di ingegneri; darktable è un’auto da rally che vuole un pilota in grado di saperla sfruttare.
Adobe ha, inoltre, introdotto negli ultimi mesi molte funzioni supportate dall’intelligenza artificiale che darktable non offre, ad esempio la possibilità di cancellare elementi di disturbo da una foto: non sono funzioni indispensabili ma sono molto comode e fanno risparmiare tanto tempo.
Per il resto darktable può sostituire Lightroom; se sei curioso di vedere come funziona ti segnalo questo video che riassume, in meno di 10 minuti, l’intero flusso di lavoro, dall’importazione alla post-produzione delle foto.
Quanto a me, per il momento ho disinstallato darktable: Lightroom è troppo comodo, troppo facile e troppo potente per dirgli facilmente addio, ma continuerò a tenere sott'occhio darktable e il ricco e variegato mondo dei software open source (leggi anche "I software, gratuiti o a pagamento, per la fotografia e i video").
Ciao
Giovanni
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