Recensione del libro "Henri Cartier-Bresson. Vedere è tutto": interviste inedite al maestro della fotografia
Oggi vi segnalo un libro un po' particolare, pieno di fotografia ma che non ne includerne neanche una: "Henri Cartier-Bresson. Vedere è tutto" (Contrasto).
È un agile volume che raccoglie dodici interviste realizzate tra il 1951 e il 1998 al maestro della fotografia, molte delle quali inedite dalla loro prima pubblicazione. Il volume è la traduzione italiana di "Henri Cartier-Bresson «Voir est un tout»", pubblicato dal Centre Pompidou nel 2013.
In queste 150 pagine, prive di immagini ma dense di riflessioni sulla fotografia, emergono i momenti chiave della vita di HCB: dall'insofferenza per l'industria tessile di famiglia agli studi di pittura con André Lhote (che lo apostrofava scherzosamente "Piccolo surrealista!"), dai viaggi in Africa e Messico alla fondazione dell'agenzia Magnum Photos, fino alle esperienze in Cina, Russia e Indocina.
Il cuore delle interviste sono, ovviamente, la fotografia e la visione fotografica di HCB: il legame con la Leica, il rifiuto di flash e filtri, l'importanza della geometria nella composizione, il vero significato del "momento decisivo", troppo spesso frainteso; non mancano riflessioni sull’uso del colore, che considerava esclusivo della pittura, sul suo "ritrovarsi" fotogiornalismo, lui che si sentiva un "fotografo surrealista", e sulle scuole di fotografia ("sono assolutamente contrario"). E l'immagine che lo ha ispirato: " quella di [Martin] Munkacsi, coni ragazzini neri che correvano contro l'onda. Non smette mai di stuprimi! La forza plastica, la vitalità, il bianco, il nero, la schiuma. Mi ha sconvolto. È stata quella foto a segnarmi per sempre"
Martin Munkacsi |
Questo libretto, in conclusione, offre uno sguardo importante sull'evoluzione del pensiero di Cartier-Bresson nell'arco di quasi mezzo secolo, con ripensamenti e occasionali contraddizioni che arricchiscono il ritratto del fotografo. L'unico limite è la ripetizione di alcuni aneddoti e temi nelle diverse interviste, sebbene questo permetta di coglierne le diverse sfumature nel tempo.
Questa raccolta rappresenta una preziosa lezione di fotografia da uno dei più influenti fotografi del XX secolo, particolarmente significativa data la rarità degli scritti autobiografici di HCB.
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